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lunedì 25 aprile 2016

IL MAESTRO RIVETTI

Quando frequentavo le elementari a Casalmaggiore, la Scuola Comunale Guglielmo Marconi era quella nella piazzetta sotto l’argine del Po.
Aveva i muri gialli e il portone di legno verde e dei grandi finestroni.
Classi divise, femminili e maschili, grembiulini bianchi le bambine, noi bambini azzurri, l’unica cosa che li accomunava e ci rendeva tutti uguali erano le enormi tasche sui fianchi.
Nelle aule ognuno il proprio banco, tanto che non ricordo di avere mai dovuto fare quei pensierini imbarazzanti tipo “descrivi il tuo compagno di banco” quelli che, dovevi anche tenere conto con chi giocavi a biglie o a figurine nei cortili o a pallone all’oratorio il pomeriggio perché se scrivevi bene di uno si offendeva l’altro.  
Però c’era la grande lavagna nera ribaltabile.
Il Maestro Rivetti ogni giorno con il gesso bianco la divideva in due, da una parte i buoni, dall’altra i cattivi.
Pensandoci adesso, qualche volta mi sarebbe piaciuto leggere il mio nome tra i cattivi; almeno una volta mi avrebbe fatto piacere.
Non è mai capitato, forse perché essendo nel primo banco vicino alla porta, il più vicino, a scrivere i nomi sulla lavagna venivo di solito chiamato io.
Il Maestro Rivetti, elegante e impeccabile nel suo vestito grigio principe di galles prendeva in mano un libro e ci diceva:
"Vedete bambini, quante cose contengono i libri? Ecco, allora sta a noi sfogliarli e saper cogliere le più belle, sottolinearle e ricordarle".
Il senso di quelle parole l’ho capito dopo tanto tempo, una volta cresciuto quando ho imparato che ogni giorno bisognerebbe continuare a dedicare un po’ di tempo a leggere per continuare a ricercare e studiare, e non solo di calcio.
Ricordando le parole del Maestro Rivetti leggendo Erich Fromm avevo sottolineato per ricordami :
"La libertà rappresenta la capacità di disubbidire. La libertà e la capacità di disubbidire sono inseparabili".
E di Farida Wolf :

"Sii tutto ciò che vuoi essere e cerca di volere tutto ciò che sei veramente". 

Carlo Feroldi – www.carloferoldi.weebly.com
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