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venerdì 31 luglio 2015

STRONCATI A CENT'ANNI

Ne danno il triste annuncio tra i non so, i dovrei chiedere e i mi devo informare di chi amministra: le mamme con le borsine della spesa, i loro bambini con il gelato, i vecchietti con la bottiglietta d’acqua nel loro giretto pomeridiano che usavano fermarsi per una piccola sosta in cerca di refrigerio al pomeriggio sulla panchina sotto la loro ombra.
All’improvviso, da un giorno all’altro ed è impossibile che nessuno sapesse niente.
Lo so che e' trendy fare gli ecologisti girando in bicicletta, e farsi fotografare con il sorriso da cavallo per il quotidiano e poi per postare sui social.
Quando si va in giro però bisognerebbe togliersi almeno il paraocchi e alzare la visiera del cappellino, almeno ci si renderebbe conto di ciò che ci circonda non e' solo un patrimonio di pochi, ma comune.
Tutta la creazione dovrebbe essere guardata con nel cuore ringraziamento e invece guarda che roba.
All’improvviso, da un giorno all’altro, stroncati  e nessuno sa niente.
Sapere cosa vuol dire avere cent'anni non sempre è facile, più difficile è averli e averne il rispetto che ciò dovrebbe comportare.
Queste cent’anni li avevano davvero, forse anche di più e sono state stroncate così!
Nuovo arredo urbano e restyling?
Niente di che e la scusa che erano malate non regge, chi è malato si cura con amore, non si stronca.
E poi guarda caso solo quelle quattro che, l’unica colpa che avevano è quella di essere state a suo tempo piantate li da chi non poteva immaginare che crescendo, cent’anni dopo le loro foglie e i loro rami avrebbero dato fastidio e fatto ombra alla piscina della villa più sotto la strada e di chi l’ha acquistata.
Nessuno sa niente, chissà chi ha consigliato, chi ha dato l'ordine di eseguire, il restylist dell’arredo urbano se non sbaglio lo paghiamo con i nostri soldi.
Siccome mi piace la violenza-non violenza dell'ironia e il rispetto della netiquette che dovrebbe sempre usare chi scrive, mi limito solo a dire che a volte sarebbero certe persone da stroncare allo stesso modo, sia ben chiaro e per amor di Dio, politicamente e professionalmente intendo, perché sono solo degli incapaci e insensibili.
Di politica non mi occupo, tante volte mi preoccupo, perché tante, troppe volte le cronache e i fatti hanno dimostrato che per cinquanta centesimi, un favore all’amico e un paio di mutande nuove c’è gente che sarebbe disposta vendersi l'anima al diavolo, figuriamoci se non sarebbe disposta a stroncare, allo stesso modo perfino i genitori e i nonni di cent'anni per qualche cosina in più.
Se poi capisce che ci può essere un ritorno e che il gioco ne vale la candela o la pena che dir si voglia, certa gente, a volte sarebbe disponibile a stroncare ancora di più, cominciando anche da più in giù, senza aspettare che abbiano spento le cento candeline perchè c'è  la torta da mangiare.





J di calcio e d’altre nuvole 
Carlo Feroldi-Riproduzione Riservata
www.carloferoldi.weebly.com

mercoledì 29 luglio 2015

TUFFI

Ci sono volte in cui ci vorrebbe proprio un bel tuffo!
Esistono tanti posti per tuffarsi,  nel futuro e nel passato.
Ci sono tuffi reali o metaforici, nell’acqua e nell’aria.
Esistono tanti modi e tanti stili per tuffarsi.
Tuffi in avanti, con avvitamento, a bomba, carpiati, all’indietro, con ingresso abbondante, con ingresso corretto , con ingresso scarso, di piede, raggruppati, ritornati, rovesciati, di testa, tesi, verticali, , con ingresso abbondante, con ingresso corretto con ingresso scarso.

C’è anche il tuffo più bello, quello di chi, nella sua coerenza, decide di lasciare perdere quando non è il caso e non ne vale la pena, scende dal trampolino, si infila l’ accappatoio, rimette  e infradito e và a rivestirsi.


J Di calcio e d’altre nuvole 
Carlo Feroldi-Riproduzione Riservata 
www.carloferoldi.weebly.com


giovedì 16 luglio 2015

LA MEJOR COMPAÑERA

Avere mentalità aperta e cosmopolita a volte è una grande fortuna, è quella marcia in più che ti permette di apprendere cose che manco ti sogneresti di sapere aumentando il bagaglio della tua cultura.
Per i miei amici peruviani oggi è un giorno di festa, il Club Alianza Lima, il ‘’corazon peruano’’  ha iniziato alla grande il torneo di apertura del campionato ma soprattutto oggi a Cuzco, l’antica capitale del Perù  ricorre e si venera Nostra Signora di Suntur Huasi detta anche Madonna della Discesa o del Trionfo.
Nel 1536, in località Suntur Huasi, migliaia di guerrieri dell’Imperatore Manco Inca assediavano un pugno degli spagnoli di Pizarro.
Questi erano asserragliati in una capanna ma le frecce infuocate rischiavano di bruciarli vivi.
A un tratto tra lo stupore generale gli Incas videro una pacha tacctacc, una Signora che che cammina sulla terra scendere dal cielo con un bambino in braccio e spegnere il fuoco.
Gli spagnoli riconobbero nella Signora l’immagine della Madonna del Rosario.
Come dire che sarà pur vero che a volte è la paura e la fede a salvarti la vita, ma tante altre sono le donne, che pure loro quando è il momento, quando possono e vogliono darci una mano, se ci si mettono d’impegno non scherzano.
 E’ allora che tutto va a posto e si può perfino sperare di tornare a vincere.
Sono d’accordo che in certi momenti la musiquera sia la mejor companera, soprattutto se accompagnata da un paio di cusquena gelate, ma in tanti altri, specie in certi momenti, come e cosa faremmo senza amiche, amanti, compagne, fidanzate e mogli.

J di calcio e d’altre nuvole
CarloFeroldi – Riproduzione Riservat


mercoledì 15 luglio 2015

ESTATE TEMPO DI CRE E DI GREST

Compatibilmente con i miei impegni vado sempre volentieri a parlare dove e quando m’ invitano a farlo.
In tempo di Cre e di Grest qualche giorno fa ho accettato l’invito di una mamma e così ieri sera, nonostante l’argomento e il tema dell’ incontro fosse diverso dai soliti (l’ultima esperienza che sto vivendo in un carcere e qualche cosa d’altro di quelle vissute dei quali ) sono andato ad una serata  per parlare del tempo ai ragazzi che partecipano al camp estivo di un oratorio vicino ed ai loro genitori.
Il tempo era il tema della serata, ma non quello in senso meteorologico.
Appena arrivato, senza bisogno di tante presentazioni perché, chi meno e chi più sono facce che incrocio per strada quando sono a casa,  pronti e via, mani alzate e domande a bruciapelo fatte da  simpaticissime canaglie nelle quali riescono a volte a trasformarsi ragazzini, qualcuno con i capelli a spazzola, qualcuno che li porta un po’ più lunghi e li ha incollati dal gel nonostante i trentasette gradi,  altri con gli occhialetti da primi della classe e da ragazzine ‘’sottiletta” come le chiamavano in una famosa serie televisiva, che nella loro vivacità sembrano perfino sognare un futuro alla happy days scorazzando felici sulle cabrio di Richie Cunningham e sulla moto di Fonzie (sempre che tra qualche anno, una volta cresciute  non l’abbia nel frattempo venduta).
Paolino in versione cestista NBA con canotta e calzoncini dei Lakers
 << Come trovi il tempo per fare tutto quello che fai, allenare, lavorare, scrivere, studiare e andare sempre in giro? >>
Cristhine la cui erre arrotata ricorda che la mamma è di origine francese
<< Adesso è estate,  siamo in vacanza e ci divertiamo ma, quando torniamo  a scuola abbiamo il tempo di fare amicizia e trovarci solo alla sera su Facebook o su WhatsApp  perché dobbiamo sempre fare i compiti e studiare, ti sembra giusto? Anche tu fai così?
Quando parte mettendo la quarta Martina, una simpaticissima tipetta alla ‘’Pippi Calzelunghe’’
<< quando trovi il tempo per fare all’am >>
Bea, un’ animatrice educatrice vedendo fermento e sentendo i mormorii e i risolini provenire dalla platea più giovane,  seduta  all’aperto con le gambe incrociate per terra sul campo di basket ha lo stesso mio presagio.
Da quel microfono tenuto con le due manine sta per partire una domanda dalle cento pistole o da rischiatutto, una di quelle che, se fatta da ragazzini delle medie sarà anche pur simpatica ma finirebbe per sconfinare nella sfera della vita privata della quale non parlo mai  diversamente non sarebbe privata.
Mi viene in soccorso interrompendo e raccomandando, mentre mi versa un bicchiere d’acqua da una bottiglietta in un bicchiere di plastica 
<< Con calma ragazzi, una domanda alla volta e visto che l’argomento è il tempo, diamo almeno il tempo di rispondere e troviamo anche il tempo perché anche i genitori possano fare qualche domanda >>
Mi piace andare a braccio, meglio ancora quando si va a ruota libera come si fa quando si parla con gli amici e allora, alla successiva domanda mi sono ricordato di avere avuto un’auto che oltre la quarta aveva anche una quinta e l’overdrive e così l’ho innestato andando via liscio.
La considerazione che ognuno ha e la percezione del suo tempo e dei suoi spazi è qualche cosa di relativo e di molto personale, ci dà la possibilità di costruire quanto si sta cercando di fare, sia in grande che in piccolo.
Se sei ottimista vedi il tempo come un alleato e lo utilizzi come un’opportunità, al contrario, se sei pessimista, lo vedi come un nemico tiranno da temere.
Il tempo è un buon alleato dell’entusiasmo e della dedizione per spazzare via l’ansia nei progetti e nei sogni a medio e lungo termine, soprattutto quando ci sembra di esserci impegnati tanto magari per tutto il giorno, magari per tanti giorni oppure per tanto tempo senza riuscire a portare a termine le nostre attività. 
Il tempo ci dirà se le cose le abbiamo fatte bene o se potevamo farle meglio, ci permette di seminare e quello che seminiamo con cura è sempre raccolto, anche se non possiamo prevedere quando.
Non perdiamo mai di vista l'obiettivo finale che ci siamo posti anche se ciò richiede tempo, mantenendo una costante attenzione su ciò che vogliamo raggiungere, ci aiuterà a farlo più velocemente. 
Tralasciamo le emozioni negative, agire sull’onda emotiva e sui sentimenti (paure, rabbie o gelosie non ci porteranno da nessuna parte, non potrà fare altro che nuocerci e farci perdere tempo). 
Organizziamo il tempo per ottenere le massime prestazioni, accertandoci su cosa è necessario fare subito in prima persona, su ciò che possiamo delegare e ciò che possiamo rimandare, ricordandoci che chi dà riceve (è la legge della reciprocità) quindi, nelle nostre mansioni svolgiamo i nostri compiti nel migliore interesse di tutti.
Troviamo il tempo ogni giorno (almeno una o due ore) per le attività con la più alta probabilità di essere portate a termine nell'arco di tempo minore possibile. 
Nell’utilizzo del tempo è bello anche usare la creatività che ognuno di noi ha, quella che ci permette di pensare qualche volta anche fuori dagli schemi, scambiando idee e possibilità, vedendo cosa si può fare anche per migliorare quello a cui ci stiamo dedicando e non solo per portare innovazione.
Scrivendoci un piano d'azione potremo poi, giornalmente, settimanalmente, mensilmente, comunque periodicamente a piacere, fare delle valutazioni dandoci delle pagelle cercando di capire in cosa possiamo migliorare.
Salutandoci con questa idea di traccia applicabile pur senza la presunzione di essere esaustiva, mi piace pensare che sarebbe auspicabile e bella se generasse meno ansie e un po’ più di  tempo libero così da poterne dedicare a noi stessi ma anche agli altri, ai nostri affetti, ai meno capaci,  alle persone più deboli, agli anziani, spesso derisi e trascurati dai più.
E’ stata una bella serata, buonissima anche la grigliata che è seguita.
Ieri sera ho dedicato un po’ del mio tempo ai ragazzi del Grest, mi è piaciuto, anche e soprattutto l’invito di quel gruppetto di genitori a bere una birra e farci due chiacchiere prima di andare a casa, ho capito che era un loro modo per ringraziarmi, anche per questo ne valeva la pena.
Tempo speso bene, quei ragazzi erano veramente in gamba e anche tosti nonostante la giovanissima età.
Rientrando la notte ho allungato quei duecento, trecento metri per starmene un po’ da solo con i miei pensieri e fumarmi l’ultima in tranquillità.
Ha ragione Seba quando dice il tempo è troppo prezioso per essere ingannato o regalato.
Il tempo andrebbe dedicato, quando ne vale davvero la pena, ieri sera ne è valsa davvero la pena.

  
J di calcio e d’altre nuvole
Carlo Feroldi-Riproduzione – Riservata