La squadra ideale?
Non esiste, la squadra ideale è quella che tu
costruisci!
Nella fase di costruzione di un team i
componenti dovrebbero essere scelti da un gruppo (e spesso accavalliamo e
confondiamo i concetti, un gruppo e una squadra non sono la stessa cosa, sono
cose completamente diverse) in base alla situazione, al
momento e agli obiettivi da perseguire in modo armonico per far sì che
questi possano essere raggiungibili.
Nella fase di selezione non dovrebbero essere
scelti solo i più forti ma, quelli forti che riescono a stare meglio insieme, nel
rispetto dei valori e delle regole, nella filosofia, nello spirito di
appartenenza, nella fiducia nei compagni e nel piacere di poter trasformare la propria
passione in un obiettivo da raggiungere. Bisogna scegliere chi è in grado di
trasmettere valori comunicando e, comunicare
vuol dire innanzitutto saper ascoltare, guardare, chiedere, studiare,
mischiare, sentire, assaporare, annusare con umiltà.
Da soli non si và da nessuna parte così come
da soli non si vince, tutti insieme si è meglio di uno!
E’ importante quindi sacrificare interessi
personali per raggiungere gli obiettivi in comune.
Uno dei problemi più grossi nella
gestione dei team è che, quando le cose non vanno come dovrebbero andare e gli obiettivi
si allontanano si cercano i colpevoli invece che risolvere i problemi, quindi
di solito va a finire che si cambiano le persone e i problemi non si risolvono
mai.
Per costruire una squadra
vincente, la base, il punto fermo dal quale partire è quindi proprio la squadra,
cominciando a risolvere i problemi al suo interno, per dare
sempre il medesimo senso, per rinforzare il carattere, il team spirit (lo
spirito che anima e che distingue ogni squadra) per non ripartire ogni volta
sempre da zero, per avere sempre la stessa identità, vissuta da dentro e riconosciuta,
perché distinguibile, con ammirazione
anche da fuori da fuori.
J di calcio e d’altre nuvole
Carlo
Feroldi – Riproduzione Riservata