Impedire qualsiasi sfogo
da parte di un componente di un team su tutte le furie non è la migliore
soluzione, così come non lo è stare ad ascoltare lo sfogo in silenzio senza
intervenire. Permettere di manifestare il suo disappunto in maniera accentuata non
significa, comunque, tollerare
minacce nei propri confronti o rivolte agli altri. La soluzione
migliore è aiutarlo a ritrovare la calma e a limitare qualsiasi forma di ulteriore stress. Se le liti all’interno di un team ne riducono
il rendimento, è anche vero che il compito del leader è aiutare i componenti
della propria squadra a liberarsi dell'astio e della rabbia cercando di far emergere
le problematiche di base e, aiutandoli così a risolverle evitando di discutere con chi è in preda alla
rabbia, meglio invitarlo a manifestare qual è il problema e le ragioni. Anche
quando si è certi che la reazione sia esagerata o che nasca da un comportamento
errato a priori, di fronte alle situazioni più delicate, meglio manifestare empatia e comprensione,
ponendo tuttavia alcune domande e richieste di precisazioni solo al termine
dello sfogo. Per non creare ulteriori conflitti, meglio raccogliere tutte le informazioni chiedendo
conferma a eventuali testimoni solo
in un secondo momento, per arrivare, infine a trovare la soluzione al problema.
:-)Riproduzione
Riservata
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