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lunedì 4 aprile 2016

GUARDA CHE LA SCHIAVITU’ E’ FINITA DA UN PO’

Qualche giorno fa ho rivisto una persona che conosco.
Che tristezza.
Enrico lavora (o meglio, considera un lavoro quello che secondo me è un lavoro di merda) per una di quelle agenzie che impestano il web alla ricerca di consulenti commerciali.
Quelle tanto per capirci che ti valutano solo per quello che fai guadagnare a loro.
Senza uno straccio di rimborso spese, quattordici, quindici ore al giorno al galoppo o di corsa rincorrendo appuntamenti presi dal telemarketing (tra un messaggio e l’altro che ti chiede come è andata) e alla sera dopo cena al computer a spedire mail contenenti feedback, relazioni delle visite (perché c’è anche da dire che quelli, a fronte di niente oltretutto pretendono anche questo) .
Stress alle stelle, giorni, settimane e mesi che ti volano via senza che tu neanche te ne accorga.
Crede di essere indispensabile, nonostante l’età non ha ancora capito che  tanto per loro non c’è problema, quello che non fai tu lo può fare benissimo anche un altro.
Conoscendo molto bene le dinamiche e i meccanismi, nella speranza qualche volta finalmente di riuscire a scuoterlo, ancora una volta gli ho ricordato se vale davvero la pena sacrificare la propria vita in cambio di cosa poi: un lavoro che poi non è nemmeno un lavoro, compensi, gettoni o  provvigioni, tantissime belle promesse che, i primi, quando sei fortunato ti vengono pagati, le seconde che sai già in partenza che non verranno mai mantenute.
Ma ne vale veramente la pena?
Lui, come sempre mi ha ascoltato con aria rassegnata, mi ha chiesto consigli, mi ha detto che ho ragione, puntualmente come ogni volta mi ha ricordato che è sfortunato.
A me dispiace, soprattutto immaginando già, quando lo incontrerò la prossima volta, cosa avrà fatto per cambiare la situazione.
Niente, niente di niente.

Enrico, guarda che la schiavitù è finita da un bel po’.


Carlo Feroldi – www.carloferoldi.weebly.com
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