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martedì 1 dicembre 2015

I LAVORI DI MERDA

Il problema del lavoro.
Soprattutto di quale lavoro.
Davvero un bel problema.
Avanti con il tempo, stiamo già toccando con mano e già vedendo in alcuni settori, tanti lavori non esisteranno più, la tecnologia sostituirà le persone con delle macchine.
Concentrarsi sui posti di lavoro intesi come posti di lavoro fissi, il posto di lavoro e basta, diventa sempre di più tempo sprecato, forse è meglio ragionare e vedere il lavoro con un’altra ottica se vogliamo davvero risolvere il problema del lavoro.
Il guadagno è una cosa, il lavoro è un’altra cosa, un conto è lavorare, un altro conto è lavorare e guadagnare.
Il lavoro in se stesso non dovrebbe essere un obiettivo ma un’attività che ci permette di guadagnare, perchè,  l’obiettivo vero in un lavoro dovrebbe essere il guadagno.
Questo è un motivo per cui quando sento, anche in tv (e allora cambio canale) tutte quelle discussioni che parlano di posti di lavoro, di migliaia di posti di lavoro, anzi, di milionate di posti di lavoro penso che siano solo delle grandi puttanate.
Un altro motivo è che tante volte vorrebbero farci intendere e fare passare come posti di lavoro, quello che lavoro non è, ma solo un rimedio per chi, all’ultimo stadio, nella sua disperazione, deve pur trovare qualche cosa in cui arrabattarsi per cercare di sbarcare il lunario.
Se per lavoro intendiamo quello offerto, che spesso leggiamo nelle pagine di annunci su certi giornali e anche in certi siti specializzati in offerte di lavoro appunto, credo che qualsiasi persona con un po’ d’ingegno sarebbe capace di creare milioni di posti di lavoro.
Se miriamo al risultato finale e, il nostro lavoro e il nostro obiettivo è creare  e promettere migliaia, milioni di posti di lavoro e stiamo  creando e proponendo migliaia o milioni di posti di lavoro (di merda), il risultato finale e il nostro  obiettivo dpotrebbe considerarsi raggiunto con estrema facilità
Allora, sarebbe meglio saper distinguere tra lavoro inteso come attività che permette alle persone di guadagnare e come lavoro inteso come risultato finale.
A mio modesto parere tutta la differenza sta qui.
Le domande che ci dovremmo fare sono completamente diverse: ho un lavoro, offro lavoro  (inteso solamente come attività) oppure faccio un lavoro, offro un lavoro  che mi e che permette a chi lavora  guadagnare?
Giunti a questo punto, credo diventerà sempre più importante per ognuno di noi aumentare il livello delle proprie competenze, e allargare le proprie conoscenze e, soprattutto studiare modi e sistemi per come metterle in circolazione con professionalità nel mercato del lavoro.
Certo, lo so che non è facile, come tutto del resto nella vita, ma a volte, specialmente in certi momenti bisogna essere realisti.
Basta quindi aspettare, basta sperare, meglio cominciare a darsi da fare.
Basta perdere tempo a inviare curriculum in risposta ad annunci di offerte di lavoro di merda.
Lo so che non è una soluzione ma più che un consiglio, una ricetta, così come so che sono imperfetto nel senso, che se penso che devo dire o scrivere una cosa la dico e la scrivo senza tanti giri di parole.
Oggi mi andava di scrivere di queste cose e allora le ho scritte.

Tutto qui.



J Di calcio e d’altre nuvole 
Carlo Feroldi-Riproduzione Riservata 
www.carloferoldi.weebly.com

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