Un conto è essere buoni.
Un altro è essere in balia degli altri,
delle loro esigenze (trascurando le proprie)
e pretese perché si è troppo buoni.
Tante volte ci sono cascato anch’ io per
non essere stato capace di dire un semplice no.
Anche se ero centrato nelle mie cose, bastava
che un collega mi chiedesse un favore perché mollassi tutto e mi dedicassi
subito a lui.
Forse era per un malinteso e sottinteso
spirito di solidarietà secondo il quale per sei una persona buona e disponibile
devi mettere gli altri prima di te stesso.
Può essere che inconsciamente pensassi che
dire no mi avrebbe fatto perdere amici oppure che avessi bisogno di essere
apprezzato.
Per intenderci, non è che adesso non senta
il desiderio di essere apprezzato e benvoluto, però ho capito che dire sempre
si a tutti, anche quando non hai nessuna voglia di fare ciò che gli altri ti
chiedono, ha lo stesso valore di un no detto alle persone che contano di più.
Non essere capaci di dire no quando serve,
ti fa sentire in balia degli altri che pensano di farti fare quello che
vogliono, ti fa sentire quanto sei debole.
Ne va della tua autostima e, anche gli
altri perdono stima di te.
Non è che a dire sempre e per forza di si
gli altri ti prendano per un santo, potrebbero pensare di te che sei uno che
non ha le palle per rifiutare.
Quando diventi capace a dire no, può
essere che gli altri pensino che, all’improvviso sei diventato un po’ stronzo.
Dipende, chi è sufficientemente intelligente
arriva a capire da solo che ciò a cui ti presti, e quello che concedi non è per
forza dovuto ma solo un favore e, se una cosa la devi fare perché sei obbligato
non è più un favore.
Abbiamo
preso l’abitudine di dire si anche quando pensiamo no perché ci hanno abituato
a credere che siamo amati per ciò che facciamo e non per quello che siamo.
La
conseguenza è che spesso accumuliamo talmente tanti si che finiamo per
agitarci, come una bottiglia di acqua gassata quando la stappi che schizza,
schizzando un no al primo che capita a tiro o anche quando non ne varrebbe la
pena accollandoci, molto spesso pagandone le conseguenze.
Quando gli altri pretendono di
obbligarci, e vogliono a tutti costi farci fare qualche cosa controvoglia, è
necessaria una formula magica
N+O = No!
Serve per rifiutare senza
aggressività, senza arroganza e con disinvoltura.
Come a volte fa l’Omone , con il giusto
tono di voce ed il sorriso.
Bella fatica, per forza, la formula magica
l’ha inventata lui.
J Di calcio e d’altre nuvole
Carlo Feroldi-Riproduzione Riservata
www.carloferoldi.weebly.com
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