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giovedì 7 maggio 2015

UN SANTO INTERESSANTO

Uno dei piaceri del mattino presto, dopo il primo caffè e la prima ziga è la lettura dei bugiardini. Non è un segreto per chi mi conosce che è una città che adoro e allora quando l’occhio incrocia qualche titolo che parla di Bergamo e dintorni la mia attenzione si fa più decisamente più curiosa. Già di buonora questa mattina qualcuno ha pensato bene che, invece di strappare il coupon per votare l’idraulico preferito (a proposito, chi mi legge se mi aiuta a dare una piccola soddisfazione a Pino, il mio idraulico appunto, prima che vada in pensione perché se la merita! Non è mai di parola, vengo domani e domani non lo vedi e non ti risponde al telefono, non è caro perché dieci minuti di lavoro ti costano centone, non ha mai gli attrezzi che servono e li chiede a te perché se li è dimenticati, devi spiegargli cos’è una ricevuta fiscale) direttamente al bar è meglio fregarsi il giornale e ritagliare il coupon a casa con più calma che si fa anche meno fatica e allora ho dovuto ripiegare su un quotidiano a tiratura nazionale. L’unica notizia che parlava di Bergamo nel Santo del Giorno, San Alberto da Bergamo. Nato intorno al 1214 in Val Seriana, a Villa D’Ogna (BG) da genitori umili contadini, morì  a Cremona nel 1279. Condusse una vita laboriosa nei campi senza mai tralasciare opere di carità e pietà verso i più deboli e i poveri sostenendo che si trova il tempo di fare il bene quando si vuole. Questo gli rese veramente impossibile la già dura convivenza con la moglie che non perdeva occasione per rinfacciarglielo, <<con tutte le cose che ci sono da fare in questa casa >> anche nei momenti più piacevoli della giornata, nell’intimità e a tavola. Come se non bastasse, venendogli contestato il possesso di alcune terre da persone molto potenti, anche i suoi compaesani non lo vedevano proprio di buon occhio perché si sa, da che mondo è mondo è sempre meglio stare dalla parte in cui sventola la bandiera! Cosa fece allora l’Alberto? Per amore di pace e, anche perché un Santo, prima di diventare un Santo è un uomo e, come tutti gli uomini e ha delle scatole, quando le sue si ruppero definitivamente e irreparabilmente mollò tutto, si ricordò di una promessa fatta alla moglie <<piuttosto di stare ancora con te mi faccio frate>> e ci andò vicino. Mollò tutto e si trasferì a Cremona, non trovando lavoro ( a Cremona non ce n’è per per chi ci abita nemmeno adesso, figuriamoci allora se c’era per un contadino venuto dalle sperdute montagne di Bergamo fu così che si iscrisse (insomma entrò) nel terz’ordine secolare dei Frati della Penitenza di San Domenico. Diventò talmente forte da riuscre  a prevedere perfino l’ora della sua morte che avvenne il 7 maggio 1279, dicono che nonostante tutto spirò serenamente. Come sempre accade, anche nell’attualità, di te si ricordano tutti quando muori, allora diventi una brava persona e fu così che il popolo accorse a venerarne il sacro corpo, attirato dal suono miracoloso delle campane che suonarono in play-back, senza essere toccate. Un fatto poi decisamente incredibile avvenne al momento della sua sepoltura, più si scavava la fossa la terra si pietrificava, sicché si pensò di seppellirlo nel Coro della Chiesa dove si rese celebre per grazie e miracoli. Non c’ero, però l’ho letto.
Ma che Santo il Beato Alberto da Bergamo, finalmente un Santo veramente interesSanto!

Carlo Feroldi
J Riproduzione Riservata

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