Uno dei piaceri del mattino presto, dopo il primo
caffè e la prima ziga è la lettura dei bugiardini. Non è un segreto per chi mi conosce
che è una città che adoro e allora quando l’occhio incrocia qualche titolo che
parla di Bergamo e dintorni la mia attenzione si fa più decisamente più curiosa.
Già di buonora questa mattina qualcuno ha pensato bene che, invece di strappare
il coupon per votare l’idraulico preferito (a proposito, chi mi legge se mi
aiuta a dare una piccola soddisfazione a Pino, il mio idraulico appunto, prima
che vada in pensione perché se la merita! Non è mai di parola, vengo domani e
domani non lo vedi e non ti risponde al telefono, non è caro perché dieci
minuti di lavoro ti costano centone, non ha mai gli attrezzi che servono e li
chiede a te perché se li è dimenticati, devi spiegargli cos’è una ricevuta
fiscale) direttamente al bar è meglio fregarsi il giornale e ritagliare il
coupon a casa con più calma che si fa anche meno fatica e allora ho dovuto ripiegare
su un quotidiano a tiratura nazionale. L’unica notizia che parlava di Bergamo
nel Santo del Giorno, San Alberto da Bergamo. Nato intorno al 1214 in Val
Seriana, a Villa D’Ogna (BG) da genitori umili contadini, morì a Cremona nel 1279. Condusse una vita
laboriosa nei campi senza mai tralasciare opere di carità e pietà verso i più
deboli e i poveri sostenendo che si trova
il tempo di fare il bene quando si vuole. Questo gli rese veramente impossibile
la già dura convivenza con la moglie che non perdeva occasione per
rinfacciarglielo, <<con tutte le cose che ci sono da fare in questa casa
>> anche nei momenti più piacevoli della giornata, nell’intimità e a
tavola. Come se non bastasse, venendogli
contestato il possesso di alcune terre da persone molto potenti, anche i
suoi compaesani non lo vedevano proprio di buon occhio perché si sa, da che
mondo è mondo è sempre meglio stare dalla parte in cui sventola la bandiera! Cosa
fece allora l’Alberto? Per amore di pace e, anche perché un Santo, prima di
diventare un Santo è un uomo e, come tutti gli uomini e ha delle scatole,
quando le sue si ruppero definitivamente e irreparabilmente mollò tutto, si
ricordò di una promessa fatta alla moglie <<piuttosto di stare ancora con
te mi faccio frate>> e ci andò vicino. Mollò tutto e si trasferì a
Cremona, non trovando lavoro ( a Cremona non ce n’è per per chi ci abita
nemmeno adesso, figuriamoci allora se c’era per un contadino venuto dalle
sperdute montagne di Bergamo fu così che si iscrisse (insomma entrò) nel terz’ordine
secolare dei Frati della Penitenza di San Domenico. Diventò talmente forte da riuscre a prevedere perfino l’ora
della sua morte che avvenne il 7 maggio 1279, dicono che nonostante tutto spirò
serenamente. Come sempre accade, anche nell’attualità, di te si ricordano tutti
quando muori, allora diventi una brava persona e fu così che il popolo accorse
a venerarne il sacro corpo, attirato dal suono miracoloso delle campane che
suonarono in play-back, senza essere toccate. Un fatto poi decisamente incredibile
avvenne al momento della sua sepoltura, più si scavava la fossa la terra si
pietrificava, sicché si pensò di seppellirlo nel Coro della Chiesa dove si rese
celebre per grazie e miracoli. Non c’ero, però l’ho letto.
Ma che Santo il Beato Alberto da Bergamo, finalmente un Santo
veramente interesSanto!
Carlo Feroldi
J Riproduzione Riservata
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