Translate

venerdì 1 maggio 2015

1° MAGGIO

A chi di lavoro non fa un cazzo.
A chi un lavoro ce l’ha e oggi lavora.
A chi un lavoro ce l’ha e oggi fa festa.
A chi un lavoro ce l’ha ed è contento.
A chi un lavoro ce l’ha eppure non è contento.
A chi fa un lavoro che non e’ il suo.
A chi il lavoro l’aveva e l’ha perso.
A chi il lavoro l’ha perso perché qelli non capiscono niente.
A chi il lavoro non ce l’ha e lo sta cercando.
A chi il lavoro glielo avevano promesso.
A chi il lavoro tanto non lo trovi se non sei raccomandato.
A chi il lavoro lo cerca consultando gli annunci.
A chi si sta sbattendo inviando curriculum di qua e di la.
A chi si è fatto il mazzo per prendersi una laurea e poi ha capito che per farsi spazio nel mondo del lavoro deve prendere un aereo ed andarsene in Inghilterra per perfezionare gli studi e sperare in un futuro migliore.
A chi vive delle proprie idee, delle proprie passioni e dei propri progetti e ne ha fatto un lavoro.
A chi nel lavoro non trova differenze e non tira confini e gli piace quando le cose s’intrecciano entrando una nell’altra e viceversa perché ama quello che fa e il suo fantastico modo di sollevarlo da terra.
A chi pensa che è possibile stare bene con se stessi anche grazie a quello che si fa nella vita, specialmente se si ha la fortuna di fare un mestiere nel quale di se stessi bisogna mettere molto.
A chi ha scelto di fare delle cose perché lo tengono sveglio.
a chi pensa che è un gran bel privilegio poter fare nel lavoro le cose che uno sceglie.
A chi pensa che nel proprio mestiere le cose si devono abbellire ancora di più perché ama i lavori che devono avere oltre che un’estetica sempre e comunque un’etica come base e questo è fondamentale.
A chi tutto quello che fa nel lavoro è arrivato solo adesso, dopo avere studiato, imparato e lavorato per tanti anni.
A chi sono le idee che gli piace portare avanti anche a costo di tanti sacrifici
A chi prima sa lui di essere bravo e avere personalità perché quando si comincia a sentirlo dire dagli altri, vuol dire che gli altri si sono accorti di lui.
A chi il suo mestiere lo adora perché sa che adorandolo ha i risultati che vuole ottenere.
A chi in ogni cosa che fa è capace di trovare la giusta motivazione perché è la monotonia e la routine che deteriorano una persona.
A chi si occupa di un sacco di cose e queste cose servono per svegliarsi la mattina ed essere felice.
A chi anche nel lavoro parla sempre di squadra perché serve ai propri collaboratori per dare nuovi input a idee e a progetti e far si che si possa crescere insieme soprattutto come persone

Buon 1° maggio



J di calcio e d’altre nuvole
Carlo Feroldi – Riproduzione Riservata
www.carloferoldi.weebly.com


Nessun commento:

Posta un commento