Ogni
giorno siamo sopraffatti dagli impegni e dallo stress, del lavoro e della vita
quotidiana.
Ci
sono volte in cui abbiamo perfino la sensazione di non avere neanche il tempo
per capire se quello che stiamo facendo sia giusto o sbagliato.
Come
a tutti, capita anche a me che ci siano volte che debba prendere decisioni.
Forse
alcune tra quelle che ho preso non saranno state perfette, ma ho imparato che è
meglio prendere decisioni imperfette piuttosto che essere alla continua ricerca
di decisioni perfette che non si troveranno mai.
Molte persone stanno dove stanno per paura di prendere decisioni sbagliate.
Non ci sono decisioni sbagliate, ci sono decisioni che portano
risultati diversi dalle aspettative e offrono la possibilità di fare le cose in
modo diverso, la prossima volta.
Chi non si è mai trovato ad un
bivio, nella situazione di dover scegliere tra due vie ed essere indeciso
sulla strada migliore da prendere?
E’ una situazione abbastanza difficile cosi come è
comune quella di dovere prendere delle decisioni.
Tutti ci abbiamo passato qualche notte insonne.
Personalmente, dopo aver imparato qualche volta a mie
spese, cioè sulla mia pelle che, agire d'istinto non sempre va bene specialmente quando le decisioni sono importanti.
Bisogna essere consci
delle proprie capacità e fidarsi dell’istinto non basta, tanto meno dei
consigli degli amici e dei parenti.
Bisogna riflettere,
per cui, quando
devo prendere una decisione importante mi isolo, stacco il telefono, prendo un
foglio bianco in A3, una penna e mi annoto le risposte che do a cinque domande
fondamentali:
§
chi
sono
§
da
dove vengo
§
chi
conta davvero per me
§
cosa
conta davvero per me
§
cosa
mi trattiene
§
cosa
mi spinge.
Non è proprio che sia una cosa semplice, per
rispondere a queste domande bisogna necessariamente rivedere il proprio
percorso nella vita, personale e professionale partendo da lontano,
concentrarsi sugli eventi, i momenti e le situazioni che nel bene o nel male,
in positivo o in negativo l’hanno segnata e scavare nel più profondo delle proprie
motivazioni.
Successivamente valuto limitando a sei i piani di
azione possibili e le vie percorribili:
§
la
via di ciò che mi affascina
§
la via
conosciuta (seguire la strada conosciuta o buttarmi in una nuova avventura)
§
la via
della ragione (consigliandomi con
una strettissima cerchia di persone di fiducia)
§
la via
del ritorno (cambiare senza discostarmi dal passato)
§
la
via di ciò che sogno
§
la via
sconosciuta.
Non so se esiste una formula, un modo giusto.
Quando devo decidere qualche cosa di importante ho
imparato a fare così perché mi permette di mettermi davanti più fattori da
valutare e di conseguenza più vie da seguire.
Mi sembra ancora di sentire mia madre quando da piccolo mi diceva
‘’decidi qualche cosa ma decidi’’
J di calcio e d’altre nuvole
Carlo Feroldi-Riproduzione Riservata
www.carloferoldi.weebly.comCarlo Feroldi-Riproduzione Riservata
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